Secondo post dedicato agli amici del Birrificio 61cento. Oggi siamo felici di presentarvi Mirko Ceccaroni de La Tana del Luppolo, uno dei primi paradisi per appassionati di birra artigianale.
Mirko ci ha raccontato come abbia trasformato una passione in un lavoro, di quali siano i segreti del suo locale e cosa significhi diffondere cultura della birra a Gabicce Mare.
QUANDO NASCE LA TANA DEL LUPPOLO?
“L’idea di aprire la Tana del Luppolo risale al 2005. Il movimento delle birre e dei birrifici artigianali era letteralmente agli albori ed era difficile immaginare il futuro che avrebbe avuto, ma io cominciavo ad appassionarmi all’argomento e cominciavo a desiderare di trasformare questa passione in un lavoro. Passò qualche mese, finché al mare non incontrai un mio vecchio amico che aveva la passione per il bartending, o mixologia, e la mia stessa volontà di trasformare una passione in un lavoro. Ecco, a luglio del 2010, due amici, due passioni e la stessa volontà hanno permesso la nascita de La Tana del Luppolo, a Gabicce Mare, in via del Porto 3, dove una volta c’era una delle prime discoteche di Gabicce. Probabilmente, il posto dove meno vi aspettereste un locale di questo tipo. Comunque, il primo locale di questo tipo da Ancona a Rimini”.
QUAL E’ IL LEGAME CON IL TERRITORIO? QUAL E’ LA VOSTRA PROPOSTA?
“Gabicce Mare è una piccola realtà celebre per il turismo estivo dedicato soprattutto alle famiglie, e che in inverno conta circa 5.000 residenti: ci fu chiaro fin da subito che dovevamo creare una proposta adatta ad accontentare tutti, senza snaturare le nostre passioni.
Oggi chi viene a trovarci alla Tana del Luppolo trova una carta con 200 etichette di birra in bottiglia, 10 birre alla spina di cui 2 a pompa, una carta di distillati provenienti da tutto il mondo, in particolar modo gin e rum, oltre ad una cocktail list che spazia dai classici alle proposte più creative. Per i golosi ci sono hamburger, crostoni, taglieri, panini, piadine, tutti rigorosamente preparati con ingredienti artigianali locali del territorio, che ci fa piacere far scoprire insieme alle birre. Il pane lo prendiamo dal fornaio qui accanto, stessa cosa la carne dal macellaio, al massimo ci spingiamo fino ad Acqualagna per i salumi. Il concetto è che malgrado si tratti di cucina da pub, quello che ti trovi nel bicchiere e nel piatto è sempre frutto di ricerca, selezione, scelta, tra le migliori opzioni disponibili”.
QUANDO SIETE APERTI?
“Siamo aperti tutti i giorni tranne il lunedì, e tutti i giorni a luglio e agosto. Quando qualche festa cade di lunedì, rimaniamo comunque aperti. Ci piace l’idea che le persone sappiano che ci trovano, qualunque sia l’occasione, fosse anche bersi una birra al bancone da soli e fare due chiacchiere con noi. Al di là di quello che si trova in carta, è sull’accoglienza e sull’ospitalità che puntiamo: ci piace che la gente si senta a casa, a suo agio, come accade nei pub inglesi dove si gioca a freccette, o a stecca. Anche per questo motivo da ottobre a marzo ogni domenica organizziamo un aperitivo alternativo, con un gruppo che suona dal vivo, in acustico, e un buffet a disposizione dei clienti: amiamo la musica dal vivo, amiamo la possibilità di far suonare band folk e country della zona, amiamo l’idea di un aperitivo rilassato, con le persone sedute o in piedi ad ascoltare buona musica.”
COME AVETE CONOSCIUTO IL BIRRIFICIO 61CENTO?
“Il legame tra la Tana del Luppolo e il Birrificio 61cento è nata grazie ad un’amicizia comune. Un mio cliente affezionato ha l’azienda di fianco alla sede del Birrificio e da un po’ di tempo mi ripeteva che Tommy, Za, Roberto e John erano in gamba, che erano bravi. Gli chiesi di farmeli conoscere, perché ci fa piacere lavorare con produttori del territorio. Qui è necessaria una premessa però. Amiamo lavorare con birrifici del territorio, è vero, ma non è condizione necessaria e sufficiente: le birre devono convincere noi, e soprattutto devono convincere i nostri ospiti. E’ la qualità del prodotto che comanda, non per niente abbiamo birre da tutto il Mondo”.
POI COM’E’ ANDATA?
“Sono andati a trovarli al birrificio, perché dai siti di produzione capisci molto di come lavorano i birrai, e anche per questo non amiamo lavorare con alcuni beer firm (non tutti eh, perchè tanti lavorano bene). I ragazzi di 61cento mi hanno raccontato la loro filosofia e le loro birre. Mi hanno colpito più di tutte la Kuma, loro interpretazione dello stile Bock, e la Koi, loro interpretazione dello stile Stout. Sono due stili in cui è difficile che si cimentino i birrifici artigianali, specie quelli giovani: rimasi sorpreso perchè malgrado abbiano la loro identità e il loro carattere sono comunque birre beverine, sempre piacevoli da bere, perfette per l’autunno e l’inverno. (Per l’estate la mia preferenza cade sulla ELK). Dalla visita in birrificio all’idea di organizzare una degustazione alla Tana del Luppolo è trascorso poco tempo. E visto il successo della prima degustazione, l’organizzazione della seconda è venuta da sé.”
CHI E’ IL CLIENTE TIPO DE LA TANA DEL LUPPOLO?
“Aprire a Gabicce Mare un locale come la Tana del Luppolo significa anche confrontarsi con un bacino di utenza che non potrà essere composto unicamente di appassionati ed esperti di birra artigianale. Tanto più che avendo aperto nel 2010 siamo stati i primi. La nostra clientela va dal ragazzo giovane, con un palato ancora inesperto, magari non troppo esigente, all’over 30 che invece magari è già appassionato di vino, di cibo, e naturalmente di birra, per questo ha un palato più educato. L’impegno quotidiano da parte nostra è quello di riuscire ad incuriosire e stimolare i primi, diffondendo la cultura della birra artigianale, e di riuscire con altrettanta efficacia a sorprendere i secondi, con etichette e birrifici che non conoscono. E’ forse una delle parti migliori del nostro lavoro: siamo due amici che hanno aperto un locale che sulla loro passione ma che quella passione hanno voglia di condividerla, di diffonderla, di approcciarla sempre con il sorriso e l’attenzione nei confronti di chi sta al di là del bancone”.
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