Avete presente la Kuma?
Ecco, con questo post vogliamo raccontarvi di come Kuma sia cambiata, e di come presto la troverete proposta nei locali che servono 61cento e nei negozi che propongono le nostre bottiglie: lo stile di riferimento per Kuma infatti è diventato lo stile “Dark Lager”.
Come mai?
Fin dagli esordi di questa avventura abbiamo scelto di raccontarci attraverso una filosofia molto semplice: “Più stili, meno colori”. Questo per trasmettere quanto sia importante per noi il rigore e la precisione nei confronti degli stili internazionali riconosciuti. Per questo di fronte al cambiamento di una birra ci è sembrato doveroso modificare lo stile di riferimento.
Allo stesso modo, fin dall’inizio ci siamo detti che per noi il mestiere del birrario era, e sarebbe dovuto rimanere, un mestiere di ricerca e passione, un mestiere vivo, e vive devono essere le birre che escono dal nostro birrificio. Perché a noi piace immaginarle come le protagoniste di una conversazione tra noi e voi, che scegliete 61cento.
Ecco, ci siamo accorti che la Kuma originale per quanto piacesse era percepita come una birra impegnativa e dalla “beva” non immediata. Malgrado fosse una delle nostre preferite, il messaggio che cercavamo di esprimere con quella birra non era lo stesso che ci veniva restituito. Ed era un parere che accumunava amici, amiche, colleghe e colleghi.
Scartata fin da subito l’idea di semplificare la ricetta e fare finta di nulla, lasciando che il tempo modificasse il percepito, abbiamo scelto di accettare la sfida: come mantenere l’intensità e la complessità della Kuma pur rendendola più leggera?
La speranza è che la risposta migliore ve la offra il palato quando assaggerete la “Kuma Dark Lager”, e speriamo anche di avervi incuriosito a sufficienza.
Quello che possiamo anticiparvi è che scoprirete una birra con il corpo più leggero, meno alcolica, con un colore bruno intenso con riflessi ambrati, in cui rimangono gli aromi caffè d’orzo e di liquirizia. La scoprirete anche incredibilmente facile da bere, dissetante, malgrado intensità e complessità siano rimaste.
Gli abbinamenti più indicati sono sempre le carni di agnello, cinghiale, selvaggina, i piatti affumicati, i brasati, la grigliata, lo stinco di maiale, formaggi erborinati.
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